Il Santuario Pelagos è una zona marina di 87.500 km² che nasce da un accordo tra l’Italia, il Principato di Monaco e la Francia per la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano. L’originalità del Santuario è insita nel fatto che esso costituisce un’area gestita da tre Paesi in un territorio costiero, un "ecosistema di grandi dimensioni" che presenta un notevole interesse scientifico, socio-economico, culturale ed educativo.

Il Santuario è una zona marina di 87.500 km² che nasce da un accordo tra l’Italia, il Principato di Monaco e la Francia per la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano. Albisola Turismo

L’idea di istituire un Santuario nel bacino corso-ligure-provenzale nasce dalla constatazione, nel corso degli anni Ottanta, che questa zona è frequentata da una popolazione relativamente numerosa di mammiferi marini. Una stima grossolana indica la presenza di oltre 8.500 specie animali macroscopiche, che rappresentano tra il 4% e il 18% delle specie marine mondiali: si tratta dunque di una biodiversità rilevante, in particolare per il numero di predatori come i mammiferi marini.  L'Accordo Pelagos è stato sottoscritto a Roma da Francia, Italia e Principato di Monaco il 25 novembre 1999 ed è entrato in vigore il 21 febbraio 2002 prefiggendosi di promuovere azioni concertate tra i tre paesi firmatari per la protezione dei cetacei e dei loro habitat contro tutte le eventuali cause di disturbo. Nell’area di mare compresa fra Corsica, Liguria e Francia sono presenti ben otto specie di cetacei residenti: il capodoglio, la balenottera comune, lo zifio, il globicefalo, il grampo, il tursiope, la stenella striata, il delfino comune, oltre ad almeno quattro specie occasionali.