I resti di un insediamento romano risalente al II secolo dopo Cristo, portati in luce con scavi condotti alla fine dell'800, sono ancora oggi visibili, nei pressi della stazione ferroviaria di Albisola Superiore. Gli studi portarono a localizzare nella zona di Albisola Superiore l'Alba Docilia, che compare come stazione o luogo di sosta sulla Tabula Peutingeriana, mappa stradale dell'Impero romano redatta forse tra III e IV sec. d.C. per scopi militari.
Il complesso antico in piazza Giulio II è riferibile ad una grande villa (circa 8000 mq) di età romana imperiale, che univa caratteristiche proprie della dimora residenziale con strutture e servizi produttivi tipici della fattoria. Sono riconoscibili il quartiere padronale (pars urbana), il settore rustico - produttivo (pars rustica o fructuaria) e il settore termale. Parte del nucleo abitativo e della zona termale è attualmente visibile nell'area archeologica, compresa nel vasto piazzale antistante la stazione ferroviaria, mentre un tratto del settore rustico è conservato sotto il porticato a fianco della stazione stessa, ed i resti murari esistenti sotto la piazza sono resi leggibili grazie al tracciato planimetrico, riportato mediante lastre di travertino sulla pavimentazione.

Alba Docilia compare come stazione o luogo di sosta sulla Tabula Peutingeriana, mappa stradale dell'Impero romano redatta forse tra III e IV sec. d.C. per scopi militari. Albisola Turismo

Sulla stessa piazza è situata anche la Chiesa di San Pietro, ricostruita alla fine del XIX in stile romanico su disegni dell’architetto Alfredo D’Andrade: ripetutamente modificata attraverso i secoli e distrutta dal terremoto del 1887, fu ricostruita sulla pianta di quella precedente, in pietra arenaria e mattoni a vista.